La correspondance d'Albert Bailly Volume IX Années 1673-1676 publiée sous la direction de Gianni Mombello
234 Correspondance d 'A. Bail/.\' - 1 6 73- 1 676 je le donerei à V.AR . aux Carmelittes, si vous me l ' ordonez, le jour de Pasque aprés vepres ou le l endemai n 1 . Attendant vos ordres, Madame, je vous rends de tres humbles graces de vostre bien fait promis. Il ne sera pas sterile, i l produira des fruits de gloire dont ma plume et ma langue couro neront vostre belle vie. Je suis respectueusement, Madame, de V.AR. , tres humble, tres obeissant et tres i nviolable serviteur et sujet, O. Albert, E. d'Aoste ;•+ ?+. hfait sur faite. '"le f' l v a été écrit dans le sens de la longueur de la page. ·1 Bailly prêcha effectivement le dimanche de Pâques, le 5 avril. Une lettre qu'il écrivit au Cardinal Patron au Vatican le 5 avril, confirme qu' il fut choisi pour ouvrir l ' adoration des Quarante heures, c'est-à dire les prières dites devant le sépulcre du Christ entre le vendredi saint au soir et le dimanche matin. Nous la transcrivons: «Monseigneur, Je prens la l iberté de souhaiter à Y.E. un nouveau comble de benedictions en la sante teste de Pasque, et de lui cloner un nouveau suiet de joye en lui d isant que je viens enfin d 'ache ver de terminer Je grand procés des riches minieres de Cogne, Contaclo dependente della mia Mensa episcopale, delle quale [sic] miniere s'è litigato quatro anni continui et in trodotte sin a trc revisioni. Adezzo il Senato mi ha adiugato la decima in ferro de tutte le sopra dette mi niere, che miei suclditi caveranno et fonderanno, de proprii fondi, et cosl, se eseguiranno la sentenza, la Mensa episcopale non sarà più cos! meschina corne è stata sin adezzo, poiché l ' intrata non passa otto cento scuti. Y.E. trovarà qui gionta la copia della sentenza. M i costa, Eminentissimo, questa lite lutta l ' intrata de due anni, et ho venduto sin alla mia puoca argentaria. Pazienza. Ho travagliato in utilitatem Ecclesia. Spero che M . R., rnia buona Signora, mi darà qualche cosa per pagare le sportule, et hieri la minacai, se non me ne dà, di venderla per havere danari, vendendo il suo ricco ritrato arrichito di cento dia manti del quale mi regalà l ' anno passato, poiché imago pr o p r ie est ipsefilius in divinis. qui est imago. Comprarebbero da me questa Principessa incomparabile net suo ritrato millioni, et mil l ioni, et cosl sarei richissimo. La feci ridere ben bene, voile ch'io aprissi la devotione delle quarante [sic] hore nel Domo col fore ivi la p1ima predica, cui Ella et tutta l a Corte assiste con l' esposizione del Santissimo, et il concorso di tutto Torino, perché é cosa rara in questo paese di vedere predicare vescovi di età di 76 anni. et in nostro paese di Savoia tutti predicano. Yuole la Corte che la mia predica si stampi, ma aspetti a farla stampare con molte altre, le quali pigliarà hardire di dedicarle al mio Eminentissimo Padrone, il quale ha diffeso con tanta generosità il mio honore contro le maldicenze di quel scelerato prete Rol, che il Vescovo di Grenoble ha fato fare prigione per nuove sceleragini. Mentre fo humilis sima riverenza a Y.E. professandomi di tutto cuore, in aetemum, et con infinita veneratione, Eminentissimo S ignore, di Y.E., humilissima, ubidientissima et obligentissima creatura, D. Alberto Y. d' Agosta» (A.S. Y., Segreteria di Stoto, Yescovi, m. 62, 1 676, Lettere di di versi Arcivescovi, Vescovi, Governotori e Prelati a Sua Santità, e a Sua Eminenza).
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