La correspondance d'Albert Bailly Volume VII Années 1659-1663 publiée sous la direction de Gianni Mombello

Jn tmduction 55 circostanza che già Carlo I I dichiarasse che Aosta faceva parte « de ressortu » di Chambéry, e che il tiglio Emanuele Filiberto Jasciasse liberi i contendenti aostani di volgere i loro appelli al Senato di Chambéry o a quello di Torino, potrebbe meglio di altre prove star a dimostrare l ' esistenza di uno Stato aostano nel l ' ambito dei domini ducali , troppo piccolo certo perché in esso si pensasse a creare gli organi del potere centrale presenti nelle aitre due compagini statuali , ma dotato di un proprio distinto regime che trova ne! Conseil des Commis la propria migli ore espressione. Che la tradizione sia di data non recente puà chairire la lettura dei testi di Albert Bailly, primo probabilmente ad aver dato dignità di locuzione ad un sentimento cornu ne, I ' intramontanismo. l i concetto di per sé Jasc ia perplessi . . . : cosa sia e ove sia lo Stato intramontano non è dato vedere oltre che nel caso di Aosta, e quali caratteristiche abbia tale Stato per erigerlo a mode llo, a categoria concettuale entro la quale far ricaclere fenomeni identici oct almeno analoghi è ugualmente dubbio . Se poi la nozione ha avuto i ndubbia risonanza, se quindi corrispondeva, dandone spiegazione razionale, ad un comune sentire, non puà peraltro i gnorars i che gli scritti del Bailly nascono dal l a esigenza di evitare un aggravio tributario, sono in certa mi sura una d i fesa legale con t utte le caratteristiche usual i di tal i documenti1 37• Ce que le Duché d'Aoste dut affronter, après la mort de Mgr Bailly. Bailly termina son parcours au moment où son pays d ' adoption allait affronter les années sans cloute les plus tragiques de son histoire. Depuis des siècles, les terri toires valdôtai ns avaient pu éviter les malheurs de l ' occupation militaire grâce à l ' adresse de ses représentants et à sa position géographique, mais, en 1 69 l , l ' heureux temps de la Vallée sans guerre prit fin . En 1 690, les troupes de Louis XIV envahirent la Savoie, puis le Val d' Aoste. Pour la première fois depuis environ l ' an 1 000, le Duché fut traversé et saccagé par des armées étrangères. L' expédition punitive des Français ne dura que deux semaines et quelques jours (du 1 8 juin au 6 juillet 1 69 1 ), mai s les dommages qu ' elle causa au Pays furent effrayants. « Bailly, qui avait pu rêver la plus parfaite harmonie, culturelle, linguistique 1." C. PECORELLA, Lo Statu moderno di .fi'onte aile liber/à mediel'(lli: il cuso della Valle d 'Aosta, in Liberté et libertés. VIIIe centenarie de la Charte des Franchises d 'Aoste. Actes du Colloque International d'Aoste - 20 et 2 1 septembre 1 99 1 , publication de la Région Autonome de la Val lée d'Aoste, Aoste, 1 993. p. 1 9 1 -2 1 5, et en particulier p. 1 9 1 - 1 92.

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