La correspondance d'Albert Bailly Volume VII Années 1659-1663 publiée sous la direction de Gianni Mombello

370 Correspondance d 'A. Baillv - 1 664 - 1 672 via esser privilegio spettante al solo Pontefice, del quale non puà usarne ne­ anche il Santo Legato a latere corne giornalm[en]te ne vien impedito il vice legato d' Avignone, con l ' appellatione d ' abuso al Senato di Savoia ogni vol­ ta e quando pretende essercitare tal auttorità. Anzi, ch'il Papa medesimo non se ne vale senza cause legitime, volendo con- /(f038)-servar ad ogn' uno, e non confonder le giurisdittioni alli vescovi concesse; et cosl, sebene i l tri­ bunale del Noncio sia tribunale di Sua Santità, non haver perà tutta l ' autto­ rità del medesimo i n seguito della quale possa i nterverter' [sic] l ' ordine del- 1 ' appe llatione in odio de' Metropolitani. Gli replicai ch' in Ital ia senza di­ sputa gli noncij apostolici riceveano l' appel l ationi de' suffragane i ; ed egli mi rispose ch'in Savoia mai havea veduto simil pratica, e perché si trattava del pregiudicio d' un arcivescovo ultramontano doversi essaminar quest'ar­ ticolo con l e regole di quel S tato, e non dell ' ltalia. Et perché gli dissi voleano gl ' ecclesiastici esser mantenuti nella libertà d' ap­ pellar al Noncio, poiché potea darsi casi venissero gravati dal Vescovo ne' tempi che sendo chiuse dall e nevi / (f039) le montagne non si potea a lui raccorrere, e desso s ' offerse pronto per serviggio di quei popoli di deputar un vicario in quella diocesi col buon concerto di Monsig[no]r d 'Aosta. Fi­ nalmente havendomi rimesso un estratto di molte sentenze, ed altri atti in cause d' appellat[io]ni dal suo suffraganeo per rimostrare il possesso i n cui si trova oltre la ragion commune, venni a Torino passando da! Vescovo di Aosta per communicarli I ' operato e farli sapere alcune particolarità concer­ tate col Sr. Primo Presiden te La Perosa. Arrivato i n q[ue]sta ci ttà mentre V.R.A. si trovava i n Raconigi, mi portai incontinenti à suoi piedi, i l quale havendomi benignamente sentito, e dati segn i d' aggradimento del mio ne­ gotiato, mi commandà di farne la rel atione all' Ecc[ellentissi] mo S. Gran Cance l l iere e da esso havrei havuto l '/ (f040) instrutione del modo di rego­ larmi nel negotiar con Mon [sogno]r Noncio, corne pure doppo sentite tut­ te le circostanze del negotio approvà le massime del s[ignor] Primo Presi­ dente da me di sopra narrate, et mi diede moiti altr' avvertimenti in essecu­ tione de' quali mi portai al palazzo di Monsig[no]r Noncio, e con esso dop­ po diversi discorsi i ndiferenti, i nsensibi lmente entrai a discorrere della Sa­ voia, dell ' orridezza de' monti della Tarantasa, e ducato d' Aosta, e gli dissi haver veduto verificato i l proverbio parturient montes. E poiché V.S . l ll"'"fa­ cea gran rumore d' esser offeso dal Senato di Savoia con la c itatione che ' Mod. invertire.

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