La correspondance d'Albert Bailly Volume VII Années 1659-1663 publiée sous la direction de Gianni Mombello
373 Document III A. S .V., Segreteria di Stato, Savoia, m. 97, ( 1 672), Lettere di Mons. Nunzio in Torino. Pietro Paolo Goria, internunz.io , p. Camotti, inquisitore, abhate Vincenzo Ricci, uditore e Mons. Spada. Lett. orig. della Nunziatura alla Se greteria, da! 4 gennaio 1 672 al 3 1 dicembre 1672 (ff. 444). Auosta 6 marzo 1 672 (ff l 20r/v e 1 2 l r) Mons' Filiberto Alberto Bally, vescovo di Auosta, due anni sono fece c ita re avanti il Senato di Savoia Monsig' Ranuzzi, Noncio Ap [ostoli]co in To rino, sotto pretesto di turbata giurisditione per causa che havesse admessa l ' appellat [ i ] one i n trodotta al tribunale di questa Nonciatura del capitano Gi o[vanni] Rodolfo Pensa, cittadino di Auosta, quai' era stato dichiarato scomunicato dal d [ett]o Vescovo con affittione de' ceduloni. I l prete Ribitel , nipote del Vescovo e suo v icario generale, fu quello ch' an dà, e ritornà da Chiamberi à raportar dal d [ett]o Senato la c ittatione, e l a fece affiger per edictu alli confini del ducato d 'Auosta, e nella medesima città à luoghi publici, e si vantà publicam[en] te i n Auosta di volerla portar l u i medesimo al Noncio, ma di poi, havendo dubitato di qualche sinistro in contro, havendola sigillata, e coperta à mo di Jettera missiva, la fece porta re al Noncio da Monsù Giarret, altro nepote secolare del Vescovo. Da qui ne nacque ch' i l Noncio fece citare il F iscale del Vescovo, qual ' è uno de suoi staffieri, che lo serve attualm[en]te corne quello alla di cui istanza era sta ta relassata la cittatione servataforma Sacri Concilij, Io dichiarà scommu nicato, e ne fece affiger i ceduloni a' l uoghi publici in Torino, queste cose et anche in Auosta. Mà il Vescovo burlandosi di ogni cosa non vuolse mai che il Fiscale facesse stima della d [ett]a scomunica, anzi Io tenne sempre in casa, Io fece i n tervenire nelle chiese a' divini officij , e frequetar il comer cio de' fedeli indifferentemente, et un giorno facendolo ingenochiare avan ti, per modo di scherzo gli diede l ' assolutione con dire che i l Noncio non haveva alcuna giurisdittione nella sua / (f' 1 20v) diocesi . Anzi perché i l Non cio haveva servatis servandis assolto il capitano Pensa ad cautellam rein cidentia, il d [ett ] o Vescovo in spettrum tornà subito là dichiararlo publica mente con nuova affissione de' ceduloni, il che fu scandaloso in d [ett]a cit tà e diocesi. Nel medesimo tempo il Noncio rilassà anche cittationi contro i l Senato di
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