La correspondance d'Albert Bailly Volume VII Années 1659-1663 publiée sous la direction de Gianni Mombello

374 Correspondance d 'A. Bailly - 1664- 1672 Savoia con pensiero di voler proceder contro i l mede[si]mo, mà essendosi portata la causa in Roma ad istanza del Yescovo, et essendosi retratta la ci­ tatione del Senato con qualche sodisfattione data al Noncio tanto per parte di Vescovo, che del Senato, parve che le cose restassero nei primi termini, cioè che non si sarebbe più impedita la giurisditione del Noncio nella dio­ cesi d' Auosta, che ! ' ha sempre essercitata corne nelle aitre diocesi del Pie­ monte. Ma à pena partito il Noncio per Polonia, il Yescovo ha tornato a suscitare i l Senato contro i l povero capitano Pensa havendo l i fatto dare un arresto per­ sonale che 1' obligava di porsi in Savoia per far un amenda e dichiaratione contraria al raccorso fatto alla Nonciatura, i l che obl igà il Pensa ad essen­ tare lo Stato, temendo di qualche castigo, ma finalmente essendo stato col­ to nello S tato fu condotto a Torino, dove fu arrestato, et obligato per com­ mando de' patroni di doversi portare dal d[ett]o Senato di Savoia per l ' ef­ fetto già detto; ma gionto i n Auosta amalato non ha sin qui potuto prose­ guire i l suo viaggio per adempir a' commandi . Il Vescovo è quello che sollecita l ' andata e se ne dichiara apertam[ent]e con dire che v uole che il Senato repari li pregiudicij fatti dal Noncio alla sua giurisditt[io]ne e che per ! ' avenire i l Noncio non ardisca p i ù ingerirsi i n quella diocesi, corne di fatto impedisce, e divertisce ogni raccorso, e causa gravissimi pregiudicij all a giurisditt[ io]ne del l a S . / (f° 1 2 l r) Sede Aposto­ l ica per mezzi e strade diverse, dicendo esser l u i i l Pontefice ne l la sua dio­ cesi. Soggionge ch' essendo venuto ultimam[ent]e da Roma il prete Zaga­ na curato del parochiale d i Gignod in d [ett]a diocesi con sentenza assolu­ toria di Mons' A .C., a[p ] pena gionto in Auosta opera i l Yescovo di farl i co­ mandare lo sfratto dallo S tato con mezzi i l leciti, spressando la sentenza di Mons' A.C. e se ha voluto star quieto nella diocesi, è bisognato componer la vessatione in doppie quaranta. Queste cose con infinite aitre sono cos! publiche, e pallesi che un commis­ sario ap[ ostoli]co non havrà pena di giustificarle. Il Yescovo è di presente in stato di mandare ad limina e di chiamare il pri v i legio per l a facoltà di re­ stare et i l prete Ribitel suo nipote tratta la coadiutoria del l ' Arcivescovado di Auosta, et havendo bisogno delle gratie del l a S . Sede fingono e voglio­ no dar ad intender di non esser loro quelli che hanno causati tanti pregiudi­ cij alla medesima.

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