La correspondance d'Albert Bailly Volume X Années 1677-1688 publiée sous la direction de Gianni Mombello

iettre 881 257 JllOÎ, et qu'enfin, nul secu l ier ne devoi t avoir de banc, et surtout en stratumç dans Je sanctuaire, et qu ' i l s ne passassent point autre. Je crûs devoir envoier la copie de cette l ettre à M. R . pour la prevenir et pour l u i marquer la hardiesse Ï[f' l v] des chapitres q ui vouloient agir avec independance de leur superieur spirituel. C' est ce qui me fit mettre dans cette l ettre que M. R . avoit la pieté de lai sser aux eveques l ' intendance de l eurs eglises, pour inferer de l à qu ' i l y avoit \de la meprise/d d ' en faire nos chapitres maitres absol us. Au meme temps l es chanoines de la cathedra l e me vinrent d i re que le Vib[a i l l i t] vo uloit avoir dans le sanctuaire un banc avec un dossier et un pupitre paret [sic] de tapis et de casseaux5, meme enfenné d ' une balustre, mais qu ' i l s l u i _ avoient refusé tout net ce banc, et pour cc souten ir, i l s l u i apporterent \trois/' choses. Primo qu' i l n 'yg avoit poi nt de place dans le presbitere pour y mettre ce banc, et i l est vrai.11 Secondo queijamais gouverneur n 'avoit eu ni pretendu cette place, et qu'enfin i ls ne pouvaient rien accorder, et que c 'etoit à moi à qui il fallait /[f'2r] s 'adresser. Le Vib[ail ii f] fut content, et quittant l e presbitere, i l chercha u n l i eu dans l e cheur, e t n ' y e n trouvant point aussi, i l s e retira disant à n[ ost]re chapitre qu ' i l ne pretendoit aucune p lace sans mon consentem[en]t. J1 en ecrivit en ces termes à M . R.(• et l a supplia de m' ordoner que j e regl asse s "Petit étui de fuseau à dentel l e". E. LITTRÉ, op. cil. , ad vocem. 6 Il devrait s'agir d'une longue lettre que Beltram écriv it le 2 octobre à la duchesse royale. Étant assez longue, nous n ' en transcrivons ici qu'un court extrait: "[ . . . ] alla seconda il d0 S' commendatore [Panealbo] e io sian stati di parere d' inviar à VAR il tippo del choro c presbiterio della cattedrale accio considerata la qualità e stato de medesi m i si possa più sodamente detenninare il l uogo convenente ail 'officiale. Mr vescovo ha fatte varie propo­ sitioni al S' commendatore cioè di pigl iar l uogo nelle fonne de canonici i mmediatamente appresso il prevosto ma cio sarebbe a discapito del ministro, non sendo decente che un gover" e commandante habbino l uogo doppo un sempl ice canonico, non havendo il pre­ vosto alcuna giurisdittione in choro. Convien percio sapere che l ' archidiacono e i l solo giurisdicente in choro e il vescovo stesso sede corne canonico, l ' archidiacono sta dalla ' parte del l ' Evangelo et i l m i nistro immediatamente stava doppo lui avanti l 'assurdo fatto fra cap itoli quel l uogo è stato puoi accordato al prior di S' Orso col consenso di VA. R., e dall'altra pa11e del choro sede i l vescovo e immediatarnente doppo lui il prevosto di modo che se i l ministro pigliasse l uogo doppo i l prevosto ne seguirebbe che darebbe la preerni­ nenza a due dignità oltre i l vescovo cioè all 'archidiacono e al prevosto à luogo che avanti il d0 accorde era maggior favore del ministro d 'esser immediatamente appresso il archi­ diacono giurisdicente, che porti presentemente apresso il prevosto [f"2r] di più sarebbe ben incongruo di porsi doppo il priore di S1 Orso doppo havergli cessa per bene di pace de' capitolo e ch'esso havesse anchora la preeminenza con le aitre dignità all'officiale, si che si vedde impratticabilee indecente d 'haver l uogo doppo il prevosto e doppo i l d0 prior di S1 Orso, e sarà spediente di stabilir altro luogo fuori di d' sedie corne già si concerto separato da quelli de pretti senza meschiarsi fra essi massime sendo cio disposto dal l i editti della

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