Le lettere di Renato di Challant governatore della Valle d'Aosta
XVI G. FORNASERI Renato di Challant non accompagnò Carlo II a Bologna (24), perché per incarico del duca era andato in Francia · a dare notizia del viagg.io a Bologna a Francesco I e Luisa di Savoia. E rimasta nell'epistolario una memoria sulle impressioni ed i colloqui avuti da Renato di Challant alfa corte francese. Cosa si pensasse in Francia del viaggio dei duchi sabaudi a Bologna è facile supporre. Renato riporta, nella memoria rivolta al duca, le parole del Re dal sapore un po' diplomatico e quelle della reggente (25) circa la voce che il duca di Savoia venisse fatto re, nonché conte di A.sti e No vara e ,. duca di Milano. In una lettera , scritta il 29 marzo 1530 al cugino Lullin e finita per avventura nell'episfolario, Renato di Challimt dice di esser giunto a · Chambéry di ritorno dalla Francia il 28 e di non sentirsi t roppo bene ; in una memoria sugli affari di A.llemagna, pervenuta parimente con l'.epistolario, dice di essersi fermato alla corte francese tredici giorni e d'esser stato il dodicesimo ricevuto dalla reggente, malata di gotta ; il 23 marzo infatti era a Lione, dopo aver a bella posta temporeggiato cinque o sei giorni in Eresse, per ritardare, con il suo ritorno, la ripresa dei negoziati ginevrini dopo l ':arbitrato del Gruyères. Eje lo stesso Renato dice al cugino di aver ricevuto lettere ducali datate da Piacenza il 25 marzo, si vede come il viaggio di Renato in Francia e quello del duca a Bologna siano siano stati pressoché contemporanei (26) . Ma già nuove sciagure incombevano sul povero stato sa baudo. Francesco I preparava una nuova discesa verso il Milanese Bd il Monferrato veniva assegnato a Federico Gonzaga. A.d A.osta il balivo Lostan convocava di propria iniziativa i Tre Stati nel convento dei Frati Minori, per chiedere loro se intendessero perse- son trairi auront besoing et necessité >>, « pour fare son voyage en Espagne par rioz ro.yaumes, pays, terres et seigneuries » (A. S. T . , sez. I, Minute let tere della Corte, m. 2; Negoziazioni Francia, m. 1, 21 aprile 1533) . (24) Nelle lettere XXVII e XXIX incoraggia il duca a compiere quel viaggio : « à votre henneur, prouffit et sancté de votre personne ». Egli aveva già iniziato la sua opera diplomatica nell'affare di Ginevra. (25) « Tousiours là out il verra vostre honeur et vostre bien et il vous eonseglera tousiours de ce fayre et que le trouveries tousiours affectioné en vers vous, comme nepheu doibt estre envers oncle ». La reggente un po.' sarcastica aveva invece commentato: « Vous voul<lroit bien veoir grant et en dignité et en bien èt que si l'empereur vous avoit donné la reaulme de Chipres o queque reaulme que puissies estre grant roy, que elle en seroyt très aisé, mes que elle vous aymeroit mieulx veoir grant due que petit roy "· (26) Lettere XXXVI e XXX.
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