Le lettere di Renato di Challant governatore della Valle d'Aosta

INTRODUZIOl'HI: XVII verare nella fede cattolica, nell� fedeltà ai Savoia e nella difesa -della patria ; il 7 marzo 1536, sotto l'incalzare degli avvenimenti, gli St11ti della· Valle elessero una giunta per gli affari urgenti, il Consiglio dei Commessi (27) . Renato di Challant, <.:reato luogote­ nente generale in Nizza, ove s'era dapprima rifugiato Carlo II, -ed incaricato delle fortificazioni, invocava l'aiuto del de Leyva con­ tro il pericolo incombente dell'invasiore francese trattenuto da una rivolta in Tarantasia; annunciava al Consiglio della Valle prossi­ mo l 'arrivo dell'imperatore con 200.000 uomini e chiedeva al duca di .rifornire il forte di Bard ed inviare « de pouldre tant pour grosse que menue artillerie, car vous scaves que ceste vous emporte -et pour l'estat et pour les choses que vous y aves fait retirer " (28). Ma « les ennemys ne dorment point et que leur désir c'est de ga­ gner les passages », avvertiva ancora Renato, che frattanto forti­ ficava Ivrea e muniva, con i cannoni della fabbrica di Valangin , Verrès (29). (27) H. P. M. , t. XIV, Comitiorum I, col. 863 e segg. La Valle d'Aosta infatti fu tra le terre rimaste libere da occupazione straniera. Ciò è provato dal trattato di neutralità stipulato con Francesco. I iJ 4 giugno 1537, rinno­ vato il 24 agosto 1538°, il 16 settembre 1542 e pmlungato al 15 dicembre 1551 · C quello con Enrico II firmato il 29 gennaio 1552 e il 15 marzo 1554. E tali patti la valle seppe con accorta politica mantenere (nonostante la delicata posizione strategica e gli inevitabili inconvenienti, quali un arresto dell'Al­ lardet del 16 aprile 1552) e rinnovare (nono.stante tornasse certo di poco gra­ dimento al maresciallo Brissac, che da ottimo stratega avrebbe ben preferito una valle base di manovra jn una lotta mobilissima ad una valle tanto fe· dele alla politica sabauda) . La posizione della valle d'Aosta nello stato ve­ niva così ad essere una posizione di privilegio. e d'indipendenza, che tanto "rifiutava il passaggio ai nemic. i del re (di Francia) quanto ai soldati impe­ riali », in forma così assoluta che « si quelques soldats de l'armée française -sont arrivés en vallée d'Aoste, c'est qu'ils se sont évadés ou ce sout de fuyards » (Lettere d . i M. de Maugiron del 31 agosto e 26 dicembre 1552, in «Miscellanea A1ig11stan a » a cura d i J. Bo.son, Aosta 1 S53) . Sotto tale luce si deve intendere la lettera di Renato di Challant ai Commessi e Deputati <!'Aosta del 13 febbraio 1551, ove il Maresciallo autorevolmente invita i suoi concittadini, assicurandoli delle sue « persévérantes affections >>, a rinnovare la loro fedeltà a Carlo II, di cui assicura la buona volo.nfa quanto alle im­ munità godute della valle. (28) Lettera LXXVII del 24 marzo 1536 da Aosta. Una memoria senza data., · conservata in A. S. T ., sez. I, Materie politiche estere jn genere, m . . 94, ci · dice · che occorrevano a Bard : « co.rcelles XVIII, morrions XXXI, acquebuz et picques à l'equipollance des dictes corcelletz et morrions >>, " bonne munition -de cordes >>, « cent quitaulx de pouldre '" « cent rupb: de plomb n, " qua­ rante escuz pour fere fournir ly corrjdos du chasteall de Bard ». (29) Un'iscrizione sulla porta della fortezza ricorda i lavo.ri . Cfr. F. G . FRUTAZ, Le chii.teau de Verrès e t i'inventaire de son mobitier en 1565, in

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