Le lettere di Renato di Challant governatore della Valle d'Aosta
INTRODUZIONE XXI in quell'occasione compilare un inventario dei beni ducali, ove ri scontrò ammanchi e manomissioni , come la sparizione del famoso « liocorno » (43) ; ottenne la consegna dei sigilli ducali e impri gionò separatamente gli ìmputati di furti a palazzo in castelli lon tani , onde non potessero comunicare tra loro, il tesoriere Nicola Carrà di Beaumont al castello di Nizza (44) , il maestro dei conti Pier Ercole Vulliet al castello di Vercelli , l'àltro maestro dei conti . Giovanni Carrà fu tenuto agli arresti in casa a motivo della moglie malata ; un imputato, Catelino Brachieri , cameriere del duca, si strangolò in carcere (45) ed il signor di Broissy ottenne, come già sua moglie, di starsene vigilato m casa, in considerazione della sua vecchiaia (46) . Non contento, Renato pone m guardia il principe contro i molti che presentavano richieste di favori e provvisioni con let tere non autenticate dal . sigillo del consiglio ducale ed invita il nuovo duca a non concedere esenzioni , che potrebbero essere con trarie alle consuetudini dello stato, senza prima aver assunto le dovute informazioni , affinché « voz subiectz soyent trectéz esga lement et que le paouvre ne souffre pour le riche » (47) . Espone inoltre le tristi condizioni delle popolazioni, « entre · lesquelz sònt femmes, vefves, enffans, pupilles et aultres gens de basse condi tions qui sont presque reduictz à miserabilité pour avoir plus · su porté par le passé », « tant'y a, comme bien scaves, monseigneur, et beaucoup mieulx que moy, l'opinion comune de tant de maulx et adversitéz qu'ont regné dez dix huit ans en çà, pqur l'occupation des estatz de Votre Alteze ». (48) . Avuto poi sentore che si voleva dar esenzione a Biella e Santhià , chiede un trattamento adeguato per Vercelli, che egli si sforzava di elevare a residenza del governo e della monarchia e di cui lamentava le tristi condizioni. Riprova ancora che si appellasse ad uno stesso tribunale, mutando solo alcuni giudici, m modo che uno stesso magistrato dovesse (43) Lettera CII. (44) N. Carrà si trovava infatti a Nizza, donde il 6 e 1'8 sett. 1553 scri veva a favore <lei soldati della guarnigione e dava notizia di . una battaglia navale al largo di quelle acque. (45) Lettera CV. (46) Emanuele Filiberto si dimostrerà più magnanimo del suo luogo.te nente, graziando i signori di Broissy per j lunghi servizi prestati a suo padre. (47) Lettera CIII. (48) Lettera CIII.
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