Lettres de l'Abbé Joseph Trèves à Félicien Gamba

Appendice 1 373 Tutto entrava in quello spirito vigoroso, e tutto veniva disposto, fissato e saldamente radicato al proprio posta. Inutile dire che l'ambiente mefitico della caserma, ove egli clavette trascorrere due anni di vita, non potè aver presa in un'anima cosi ferreamente temprata corne la sua. Nel 1 900, adorno di agni virtù sacerdotale, versato nel­ la teologia e nella storia, celebrà la Prima Messa nel « Rifu­ gio dei Poveri », con un fervore che preludeva allc benedi­ zioni celesti sui ministero sublime che stava per inaugurare. Infatti, la parrocchia di Valtornenza, poi quella di St­ Christophe, ove fu inviato viceparroco, ricordano tutt'oggi il giovane sacerdote che sapeva parlare in maniera tanto at­ traente e con facilità tanto elegante. La sua attività straripante l'avrebbe fatto degno di altri campi ben più vasti che Planaval e Promiod, ma egli prefe­ riva quegli umili posti, onde pater votarsi a campagne pro­ pagandistiche di somma utilità pubblica. D. Giuseppe Trèves era eccezionalmente dotato per fare il propagandista: idee luminose, elocuzione facile e limpida, entusiasmo per agni causa santa . . . tutto in Don Trèves fa­ ceva di lui un conferenziere per eccellenza. Cuore veramente innamorato di sacrificio e di ideale, cuore traboccante di compassione e di carità, vero cuore di apostolo, vero cuore di sacerdote, vero cuore di padre, tale il cuore di D. Trèves. La sua vita proietta vivissima luce su moiti problemi preconizzati dall'immortale Leone XIII nella « Rerum Nova­ rum ». Scegliendo tra questi problemi quelli che più intimamen­ te si allacciano ai compiti sociali del sacerdote e si raggrup­ pano attorno a questa idea centrale, in una larga e possente unità, noi vedremmo, se Io spazio tiranno ce Io permettesse, tutto cià che la carità dell'Abate Trèves ha fatto per la loro pratica soluzione. Basti citar una di queste sue « campagne ».

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