Lettres de l'Abbé Joseph Trèves à Félicien Gamba
374 Appendice 1 A dispetto di tutta la buona volontà e di ogni sforzo, succede fatalmente che, ad un dato momento della vita, l'uomo non puo più lavorare ; i risparmi si esauriscono, e, in seguito a malattie, o ad infortuni, o alla vecchiaia, la miseria regna nel focolare degli umili. Per prevenire cosi grave inconveniente, Don Trèves per corse ogni angolo della Valle, esortando i contadini e operai ad abbonarsi alla « Cassa Pensione dei lavoratori ». Se le crisi del dopo guerra non fossero sopraggiunte, ta le istituzione sarebbe provvidenziale. Gli opuscoli, pubblicati da Don Trèves a tal fine, erano veri capolavori di chiarezza e di opportunità. Il nostro indefesso propagandista si voto pure alla dif fusione della lettura del Vangelo, alla rivendicazione della nostra autonomia scolastica. Malgrado le molteplici sue iniziative, D. Trèves trovava ancora modo di esumare e di decifrare le vecchie pergamene, onde poi licenziare alle stampe pubblicazioni sulle origini del Rû d'Emarèse e delle antiche scuole valdostane e l'opuscolo « Ecrivons l'histoire de nos paroisses ». Scriveva con vena inesauribile: articoli, le « corrispon denze » zampillavano dalla sua mente, corne dardi scoccati dall'arco, corne sorgenti zampillanti dalle roccie, senza sforzi, in un getto solo. Non contiamo le sue epistole. Questo sgobbone, che non conosceva fatiche, costringe va anche i confratelli a sgobbare ! La sua facilità estrema lo rendeva qua e là alquanto prolisso. La caratteristica principale di questa magnifica figura di sacerdote, era un attaccamento illimitato al passato, alle tradizioni locali, alla piccola patria, base essenziale di attac camento alla grande patria. Era giunto a rimpiangere degli avi i costumi patriarcali, l'ardente fede religiosa, la semplicità di cuore, l'abnegazione, la fiera indipendenza, la fedeltà a Casa Savoia.
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