Lettres de l'Abbé Joseph Trèves à Félicien Gamba
Appendice I 377 pensabile vivezza, nel dramma immenso che esalta e sublima tanti anonimi sacrifizi. E mi parlava di voi, della sua casa lontana, della mamma tanto soavemente amata, di altri con giunti sperduti nella foschia di un insondabile mistero, poi, nuovamente di voi e della vostra meravigliosa vita, corne a farvi istintivamente connaturato alle sue ansie, fondendo lo affetto e la venerazione che per voi nutriva in questa super ba ambascia che tanto anelava una voce che ascolta e che consola . . . Dinanzi alla chiesetta di Maisonnette, dedicata a S . Te resa di Lisieux, la messaggera predestinata della speranza, e parata di pini inghirlandati per una insolita festività, sostam mo un attimo muti : il trionfo delle rose che salivano a vo lute di tralci audaci verso la campana ansiosa parve ad en trambi troppo sgargiante in quell'ora di speranza e di tristezza. E continuammo ad ascendere affannati, su, su, verso la brezza che la montagna sospingeva incontro alla nostra po vera anima corne un agognato refrigerio. Poi, dalla svolta ove tende le sue braccia possenti la grande croce in legno, tanto cara alla vostra ed alla mia tradizione, scorgernmo, corne una promessa, lo svettante candore del campanile della vostra pieve . . . Era l'ora del « perdono ». E l e sonagliere degli armenti indugianti al casolare soffocavano con un tintinnlo troppo persistente ed insolito la voce della campana, le ultime note dell'Angelus. Giunti alla soglia della vostra dimora, ci colpl, corne di improvviso, un concento di voci che parevano di cielo: era una preghiera di bimbi. Si pregava sernpre nella vostra casa, ma questa preghiera ad alta voce, perchè ? * * * Prima ancora che ci annunciassero con pacato accento, che avevate reclinato il vostro capo sul piccolo origliere di
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