Lettres de l'Abbé Joseph Trèves à Félicien Gamba

378 '!ppendice I foglie in un dolce riposo di morte, avevamo intuito che la vostra prodigiosa esistenza terrena aveva chiuso pet sempre il ciclo della sua attività, cosi corne un canto, cosi corne una di quelle strofe nostalgiche e suasive che amavate scandire negli attimi di dolore e negli istanti di gioia, in quei momen­ ti che in voi assumevano la prestigiosa mania d'una regalità. Sono salito lieve nella vostra camera, passando fra i bimbi che continuavano a pregare nell'ampio corridoio, verso la finestra ove entrava la notte. Pie mani vi stavano parando corne pet la celebrazione dell'ultimo Divin Sacrificio . . . Forse vicino all'altar maggiore della vostra chiesa vi era ancora lo sgabello sul quale il gior­ no del Corpus Domini, già tanto ammalato, vi siete seduto molte volte durante la Messa. Ed era povera, ma bella la « pianeta » che tanto vi era cara e che povere mani avevano ricamato pet voi. E la stola prima di esservi infilata, venne baciata da un vostro confratello e poi passata sulle vostre labbra esangui. Forse, solo allora pensai che veramente s'e­ rano sopiti in voi i segni esteriori della vita. E mancava un velo per ricoprirvi il volto. Nella piccola linda chiesa ve n'era uno solo che adornava la Madonna di­ nanzi alla quale tante volte vi avevo sorpreso a pregare; non si doveva prenderlo. Questo prestito con Lei forse vi sarebbe sembrato temeraria audacia. Eppure, quante cose non Le a­ vevate chieste e quante grazie Ella non vi aveva concesse ! Assistevo a questo rito pensandovi e guardandovi corne se faste vivo. E sentivo la vostra presenza, quasi il tono del­ la vostra voce, corne pochi giorni innanzi quando chiedevate a me, con supplice amabilità, la preghiera dei miei figli pic­ colini, più che per la vostra salute, per la realizzazione del Santuario alla Sacra Famiglia che vi stava tanto a cuore. * * * Nell'ultimo colloquio mi avevate parlato dell'orgoglio della povertà. Fu corne il vostro testamento spirituale ad un

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