Lettres de l'Abbé Joseph Trèves à Félicien Gamba

Appendice 1 383 cosl, con la folta capigliatura arruffata dall'irrequieta mana, con la bisaccia a tracolla, l'abito consunto, le scarpe ferrate, e sentirsi portati nei tempi più remoti della vita feudale, era tutt'uno; e della vetusta valle incoronata di manieri, egli rap­ presentava bene, nell'aspetto, e soprattutto nell'anima piena di slancio e di sole, il cavaliere più nobile : il cavaliere del­ l'ideale. * * * Intelligente e geniale, D. Trèves era profondamente u­ mile. Per lunghi anni visse in sperdute cappellanie di mon­ tagna; e, quando si rassegno al essere parroco, volle una tra le più piccole parrocchie della Diocesi. Senza nulla togliere al gruppetto di anime, a lui particolarmente affidate, cui an­ zi prodigava i tesori più belli del sua cuore e della sua ani­ ma, egli sentiva e viveva le ansie, le trepidazioni e tutte le necessità di sua gente non solo, ma dell'intera umanità. Possedeva al somma il senso cristiano-sociale della vita. Nessun problema, in cui entrassero in gioco gli interessi di Dio e del popolo, lo lascio mai indifferente. Eccolo farsi pio­ niere di numerose iniziative, miranti al risanamento morale e temporale del popolo, eccolo promotore e propagandista indefesso di tutto cio che, in qualunque maniera, potesse con­ tribuire a far rifulgere nella società il prestigio di Cristo e della sua Chiesa. In tempi, nei quali le classi umili troppo erano abban­ donate alla incerta fortuna, D. Trèves divenne propagandista ardente della « Cassa pensione dei lavoratori ». Convinto che l'educazione è essenzialmente prerogativa della Chiesa, cui da Cristo è stato affidato il mandata di in­ segnare, « ite et docete ! », con lena indefessa e con fermez­ za eroica lotto contra chiunque alla Chiesa intendesse conten­ dere tale diritto e dovere. Contra i residui di analfabetismo lotto animosamente, promuovendo fondazioni di scuole; in più, contribul valida­ mente ad un sempre maggiore incremento culturale nella Val-

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