Lettres de l'Abbé Joseph Trèves à Félicien Gamba

Appendice 1 385 ovunque. E, quando parlava, la sua voce, cosl caratteristica, si piegava a tutte le tonalità; il suo viso si trasfigurava; tutto in lui diventava spirito ed anima purissimi ed ardenti. Volendo giungere anche negli ambienti meno accessibili alla parola, D. Trèves impugnava la penna e scriveva . . . Scri­ veva epistole piene di fuoco e talora lunghissime. Impossibile quasi farsi un'idea della attività epistolare di questo umile parroco di montagna. Alle lettere egli univa gli opuscoli, uni­ versalmente riconosciuti veri capolavori del genere : « Alla ricerca delle fondazioni delle nostre scuole », « Contro l'al­ coolisrno », « Le ru d'Emarèse », « Scriviamo la storia delle nostre parrocchie », « Facciamo il nostro testamento », ecc., ecc .. E non si esauriva qui la sua attività letteraria: anche la canzone egli trasformà in possente mezzo di propaganda. Li­ cenziando al pubblico « Il Canzoniere valdostano » da lui rac­ colto e curato, cosl scriveva : «Questo nuovo Canzoniere è un seminatore di gioia, di unione sacra, di coraggio e sopratutto di fedeltà. Noi, i primogeniti d'Italia, possiamo cantate con fierezza novella questi vecchi ritornelli dei nostri padri e in­ segnarli alla nuova generazione ». Il segreto di tanta inesausta attività ? D. Trèves non si scoraggiava mai perchè a base di tutte le sue opere egli po· neva Iddio, esclusivamente Iddio. Quante volte, dopo gior­ nate faticosissime, burrascose talora, nel cuore della notte o prima dell'alba, l'abbiamo sentito balzare dal suo giaciglio, mettersi ginocchioni, le braccia aperte in croce, e pregare ad alta voce o prorompere nel canto del « Magnificat » e del « Benedicite omnia opera Domini Domino » ! Anzi proprio in questi ultimi anni, egli aveva ideato un vasto risanamento famigliare e sociale poggiandolo sulla de­ vozione e nell'imitazione della Sacra Famiglia di Nazaret, mo­ dello di ogni virtù; promuovendo, a tal fine, l'erezione di un Santuario in onore della Medesima a Emarèse (Aosta).