Lettres de l'Abbé Joseph Trèves à Félicien Gamba

386 Appendice I Quando l'impresa stava avviandosi bene, egli è morto, offrendo la propria vita, perchè l'opera giungesse presto a felice compimento. E l'impresa, sentita ora quasi un sacro impegno verso la memoria venerata del suo promotore, sarà continuata e realizzata dagli amici fedeli, che ne fecero pro­ messa solenne sulla sua umile e cara tomba. ·k * ·k E il distacco, il disinteresse, la povertà perfetta di D. Trèves ? Ce ne lascia egli stesso i l documento più eloquente e genuino : duecento lire di debiû e duecento lire nella tasca della tonaca consunta, deposta per morire. Duecento meno duecento uguale zero, uguale povertà perfetta. D. Trèves visse, lavoro, lottà, soffrl anche, pet l'ideale, pet il trionfo del bene, con rettitudine insuperabile, ignoran­ ro persino l'ombra di qualsiasi lontana veduta umana del più legittimo, anche, interesse personale. Qualcuno potrebbe obiettare che egli fu troppo idealista, troppo astratto dalle case o necessità materiali della vita. Cer­ to, egli non aspetto a fare il bene dopa la morte; nè mai que­ sto idealista fu di peso ad alcuno; tantochè, pur vivendo di ideali più vasti, nulla trascurà del piccolo monda a lui affi­ dato e, morendo, lascio in ordine perfetto l'archivio parroc­ chiale, tutti i registri del beneficio, tutti i libri di computa, risparmiando a chi sarà chiamato a succedergli i grattacapi che talora lasciano in eredità uomini noti pet la loto abilità pratica e molto meno . . . colpevoli che D. Trèves di idealismo. Noi, cui è stata concessa la grazia di assistere il grande Scomparso, durante la sua ultima breve malattia, dal suo lab­ bro ardente di febbre e oppressa dall'affanno, abbiamo rac­ colto l'estremo testamento : « Bisogna lavorare, fino a ca­ dere sulla breccia ! E dobbiamo fondare in Dio le nostre o­ pere, le quali debbono avere un fine essenzialmente spiritua­ le e soprannaturale : la gloria di Dio ! » . Can. GrnsEPPE BREAN. ( * ) Augusta Praetoria, 6 agosto 1941.

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