Pittori valdostani di un tempo Sandra Barberi
ca.), del fratello Augusto e della cognata Angelica Vallino (mo glie di Augusto) e l'autoritratto (pubblicati in A. M. GAREG GIO, 1977). Carattere schivo e solitario, alieno dai successi mondani di pubblico, Antonio muore, dopo lunga malattia, nel 1901. Ereditano la vocazione di famiglia verso la pittura i figli di Augusto: Luigi (1882-1907), avviato agli studi accademici sotto la guida di Giacomo Grosso, Antonio Alessandro e Maria Isa bella, quest'ultima autrice nel 1910 degli ornati nella chiesa parrocchiale di Verrès, tutti e tre destinati ad una prematu ra scomparsa entro il secondo decennio del secolo. 56 BIBLIOGRAFIA: T. TIBALDI, In Val d'Aosta lapittura attraverso isecoli ed ifratel li Artari, Aosta 1914; A.M. GAREGGIO, Appunti e documenti sui pittori Artari, in «Bulletin de l'Académie de Saint-Anselme», 48, 1977, pp. 283-306(conunparziale elenco delle opere, cui ci si è rifatti, e un'appendice documentaria). Per alcuni membri più antichi della famiglia Artari si veda: U. THIEME BECKER, Allgemeines Lexicon der bibldenden Kunstler, II, Leipzig 1908, p. 159; R. HESPE, ad vocem «Artaria», in AA. VV., DizionarioBiografico degliItaliani, IV, Roma 1962, pp. 351-352.
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