Pittori valdostani di un tempo Sandra Barberi
VICTOR CARREL Victor Carrel appartiene ad una illustre dinastia di guide il cui nome è legato alle gloriose imprese per la conquista del Cervino. La famiglia si divide in vari rami, oriundi di diversi villaggi di Valtournenche. Il ramo principale è quello di Avouil (Breuil), a cui apparteneva Jean-Jacques (1806-'76), impegnato con l'a bate Amé Gorret nel primo tentativo di ascensione dal ver sante italiano del Cervino nel 1857; suo nipote Jean-Antoine detto «il Bersagliere» (1829-'90) fu il principale antagonista di Whymper per la conquista della vetta. Del ramo ormai estinto derivato da Jean-Pierre-Joseph la fi gura più famosa è quella del canonico Georges Carrel (1800-'70), priore di S. Orso, dedito agli studi scientifici e al l'alpinismo, fondatore del primo osservatorio meteorologico di Aosta (1835). I rami di Cretaz e di Cheneil hanno avuto origine rispettiva mente dai fratelli Antoine e Jean-Joseph, padre quest'ulti mo del nostro Victor. Victor nasce il 7 giugno 1833 da Jean-Joseph e da Anne An sermin. Pur non essendo guida, non è estraneo alla tradizione alpini stica di famiglia e a 24 anni compie con Gabriel Maquignaz il secondo tentativo di salita al Cervino dal versante italiano (1857), raggiungendo la Cheminée a quota 3450 m circa. La sua fama si lega tuttavia all'attività di pittore, che gli va le il soprannome di «le Peintre». Autodidatta e in possesso di una tecnica piuttosto modesta, è per tutta la seconda metà del XIX secolo il ritrattista per eccellenza della piccola e media borghesia e del clero valdo stani. I suoi innumerevoli dipinti presentano caratteri formali molto semplici, ma sanno cogliere efficacemente i tratti e gli umori salienti di ciascun volto e descrivono con puntiglio tutti gli accessori di un'eleganza paesana, costituendo una sorta di galleria di costume dell'intera Valle d'Aosta. Il suo pen nello ritrae con una veridicità priva di idealizzazione laici e uomini di chiesa, volti segnati dall'età e dalle vicende della vi ta, giovani sposi un po' impacciati nel loro vestito migliore, fieri cipigli fissi come di fronte all'obiettivo fotografico. E siamo infatti di fronte ad un tipo di ritratto molto simile per il ta glio, gli intenti e la diffusione su larga scala, alla fotografia. 102 Tra le opere più riuscite è d'obbligo citare il bel ritratto del padre (ca. 1865; collezione privata; pubblicato in A. BERNAR DI, Il Gran Cervino, Bologna 1963, tav. p. 248), quelli di Victor-Emanuel Frutaz, sindaco di Torgnon dal 1852 al '65, e della moglie (1864; collezione privata), di mons. André Jour dain (1862), dell'abbé Chanoux (1884; Aosta, Vescovado; pub blicati in E . BRUNOD, Diocesi e Comune di Aosta, Quart-Aosta 1981, p. 509, figg. 459-460), e infine quello di Jean-Baptiste Gal, il principale filosofo valdostano del XIX secolo (1899; Aosta, Vescovado; pubblicato in L. COLLIARD, La culture valdotaine au cours des siècles, Aoste 1976). Ma i quadri più originali, dove meglio si fonde la duplice vocazio ne artistica ed alpinistica del nostro pittore, sono indubbia mente quelli in cui ritrae nelle loro divise, con corda e piccozza, gli amici e i congiunti guide del Cervino, primi fra tutti Jean Antoine Carrel «il Bersagliere», Jean-Pierre Maquignaz, Louis Pellissier. L'opera di Carrel conta anche pitture di soggetto sacro: la tela d'altare con la SacraFamiglia della cappella di La Mon taz Superiore e quella con S. Anna Metterza nella cappella di S. Anna a Felinaz (Charvensod), del 1864; le figure di S. Rocco e S. Vincenzo sulla facciata della cappella di Feilley (Saint-Vincent, 1883); alcuni ex-voto, tra cui uno del 1871 al Santuario di Cunéy e uno del 1880 al Santuario di Notre Dame-des-Graces a Chatillon (pubblicati in Ex-voto. Religio sità popolare in Valle d'Aosta, catalogo della mostra a cura di L. GARINO, Aosta 1981, pp. 142 e 192). Anima pia «pétrie d'art et d'ascétisme», come lo ricorda il Messager valdotain, Victor sarà tra i fondatori della cappel la dedicata a Notre-Dame de la Guérison a Cheneil, benedet ta da mons. Due nel 1899. A ricordo dell'avvenimento Carrel dipingerà un quadro con la figura centrale di mons. Due cir condata dai medaglioni con i ritratti dei sacerdoti della par rocchia di Valtournenche e il proprio autoritratto. Victor muore ultraottuagenario nel 1915. Le glorie alpinistiche dei Carrel si rinnovano nel figlio Jean Joseph (1873-1947), nato dal matrimonio con Marie-Cécile Perron, che con Joseph Gaspard accompagnò nel 1911 Ma rio Piacenza nella prima salita della Cresta del Furggen, e nel nipote Augustin-Louis-César, detto «il Carrellino»
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