Pittori valdostani di un tempo Sandra Barberi

RENATO CHABOD Renato Chabod nasce ad Aosta il 28 luglio 1909 da un'illu­ stre famiglia originaria della Valsavarenche: il padre Laurent era notaio, la madre Giuseppina Baratono proveniva da una cospicua famiglia eporediese. Compie gli studi ad Ivrea e a Torino, nel '32 si laurea a pieni voti in Giurisprudenzapresso l'Ateneo torinese e tre anni dopo entra nella Magistratura. Durante la guerra è richiamato al­ le armi nel corpo degli Alpini; dal luglio '44 al maggio '45 par­ tecipa alla lotta partigiana in Valle d'Aosta e collabora attivamente con il fratello Federico nella realizzazione del- 1' Autonomia Regionale. Dopo la guerra intraprende la car­ riera di penalista, continuando a svolgere un ruolo di primo piano nella vita politica locale e nazionale: Senatore della Re­ pubblica dal 1958, nel biennio 1967-'68 ha l'incarico di Vice­ presidente del Senato. Iniziato da ragazzo all'alpinismo dallo zio Michele Baratono, diventa in pochi anni uno degli scalatori più validi della sua epoca. Negli anni Trenta realizza le imprese alpinistiche più impegnative: la Sud del mont Maudit (4 agosto 1929), la Nord Ovest del Gran Paradiso (11 luglio 1930), il couloir du Diable al mont Blanc du Tacul (31 agosto 1930), la Nord dell'Aiguil­ le Blanche de Peuterey (4 settembre 1933), il couloir Gerva­ sutti al mont Blanc du Tacul (13 agosto 1934), lo sperone centrale alla Nord delle Grandes Jorasses (1-2 luglio 1935). Partecipa anche alla spedizione del CAI alle Ande meridio­ nali (marzo 1934), portando a termine la prima salita al Cer­ ro Cuerno (o Cerro Horcones) e la prima ascesa italiana all'Aconcagua. In questo periodo comincia a riprodurre la montagna con schizzi in bianco e nero «dove l'abilità del disegno è condizio­ nata dall'esperienza dell'alpinista» (M. Mila), destinati a trac­ ciare gli itinerari alpinistici percorsi da lui e dagli amici Crétier, Gervasutti, Derege, Boccalatte, ecc. Dal '35 pratica a� che la pittura a olio, dedicandosi esclusivamente ai soggetti d1 alta montagna che tratta con il medesimo sintetico vigore caratteristico degli schizzi tecnici. I disegni e, nelle opere più tarde, le riproduzioni dei dipinti C?� tituiscono il corredo iconografico dei suoi numerosi scrit­ ti: . il manuale Alpinismo scritto nel 1935 in collaborazione con Gmsto Gervasutti, il volume GranParadiso redatto insieme 155 con Emanuele Andreis e Mario Santi per la collana «Guida dei Monti d'Italia» edita dal CAI e dal TCI (1939); la guida in due tomi MonteBianco, in collaborazione con Laurent Gri­ vel, Silvio Saglio e Gino Buscaini, (1963-'68) e i volumi La Cima di Entrelor (1969), Camarade prend ton verre - Storia delle guide di Courmayeur (1972) e Montagnes vald8taines (1974). Nell'ambito dei sodalizi alpinistici ricopre la presidenza della Società delle Guide di Courmayeur dal 1934 al '42, quella del CAI (cui era iscritto dal '30) dal 1975 al '79. Dal '46 al '56 è a capo del Comitato valdostano e dal '56 al '65 ai vertici del Consorzio Nazionale Guide CAI. Il Club Alpino Italiano lo vede consigliere dal 1945 al '53, vicepresidente dal '53 al '65 e infine presidente generale dal 1965 al '71. Dal 1982 all'88 è consigliere di amministrazione dell'ente di gestione del Par­ co Nazionale del Gran Paradiso. Muore ottantenne a Ivrea, dove si era trasferito sin dalla gio­ vinezza, nel febbraio 1990. BIBLIOGRAFIA: La bibliografia su R. Chabod alpinista e uomo politico è piuttosto vasta. Ci limitiamo qui a segnalare un testo riguardante la sua attività artistica: R. WIL­ LIEN, IMostra dei pittorivaldostanicontemporaneipromossa dal «Casino de la Val­ lée», Saint-Vincent 1948, pp. 4-5.

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