

Fè San Martin ? ! ! !
ai fanti che a Novara al momento dello
:!'lfaeelo assaltavano ancora di bel nuovo? ! . . . La diedero
.
loro
prontamente la risposta.
E
'San Martino segna una nuova de
cisiva vittoria.
Le bandiere dei Reggimenti
d�lla
Brigata Aosta vengono
fregiate della medaglia d'oro al
V .
M. « per la gloriosa condotta
tenuta dai Reggimenti all'assalto e nella presa della posizione )).
Il
24
giugno
1859
cadde il nostro concittadino
Gitillet Pietro
Giuseppe.
E
Oamos Giuseppe Leonardo A nselmo
delJa
.
classe
1835
-
del
17°
Fanteri�, ferito, decedette all'mipedale cli Salò
in Lombardia.
I
veterani raccontavano, sembra, che
egli
fosse
stato colpito e
caidde
da una pianta di mele ! (Strana analogia
:
nelll'agosto
1!}15
-
dinanzi a Tolmino, gli Alpini d
e
l
4°
racco
glievano impavidi sotto il fnoco austriaco le bell e prngne nere.
Si vede che la frutta saporita, come del rPsto tutte le cose sa
porite, hanno sull'animo del soldato una presa superiore al ti
more delle paUottole. No ?. . .) .
Quella
.
giornata costò diciannovemila uomini (morti e feriti)
fra francesi e piemontesi, e
23
mila
agli austriaci . Erano di
fronte circa
150
mila uomini per parte. Se si pensa
che
allora
i fucili erano ancora a-0 avancarica
.
che non esistevano le nostre
mitragliatrici nè i cannoni a fuoco celere, che il fucilliere strap
pava la cartuccia della carica coi denti,
e
se si pensa alla cifra
delJe perdite subìte da ambo le parti, bisogna concludere che la
giornata fu delle più terrificanti e tremende come urti
di
grandi
masse di armati, per 11otte
ed
assalti, che i nostri
n onni
l avora
rono decisi.
E
questa considerazione possa servire a smorzare il
sorrisetto di certuni, che, quando si parla delle hattnglie pel Ri
sorgimento, assumono quella certa aria superiore cli benevole
degnazione, quasicchè si trattasse cli battnglie coll e bandieri11e
e coi soldatini di piombo : modo di fare che ben contracl di
stingue l'imboscato che d i
tutto
è ben informato, senza delila
guerra averne assaporato
il
gusto : non il sapore dell'acuta,
acerba spina di lacerazione
delle
carni , nè il trasporto
dell 'en
tusiasmo nell'ardore clelila
lotta
che sul campo trasforma il
pic
colo fante in eroe !
Furoreggiava nel
1859
una magnifica
can zone
che l a popo
larità trasmise sino a noi
:
Lei
bella Gigogin !
Essa cliè il bando
alle vecchie canzoni napoleoniche : ad essa resistette appena, qui
in valle d'Aosta
.
,
quella
.
cantata
.
da secoli, sin dai tempi della
Fronda :
Dans le jardin de mon père l1es Ulas sont
.
ffen ris,
e
noi
possiamo quindi considerarla come la genitrice, la nonna, l'nva
(ta.nto per tenerci in gergo militare) , di quell e tante,
belle,
eroiche,
vive di colore, dense di sentimento profondo, semplice
e
recondito,
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