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ranno ove su di una lapide

stanno incisi i nomi degli ufficiali

del

Reggimento degli

Alp

i

n

i

d 'Italia e anche quello del t

e

­

nente Garrone

sig.

Ercole.

A

l

e

g

g

ia lo Sp

i

r

i

t

o nella

v

e

rd

e

conca

della Dora Baltea ai

p

ied

i

dello

Zerbion !

'l'rwneranno

. .

.

!

Tenente di Fanteria :

Avv.

GAMBETTA

SIG.

SILVIO di Giu ­

sepp

e

Giovanni e della Niémaz Maria Maddalena

F

el

ici

ta

nato il

5

d

fo

e

mbr

e

1897

in Saint Vincent

(

B

o

r

g

<

?)

.

- Grande

invalido

di

guerra .

Un

f

ra

t

e

l

l

o dell'avo matemo

cadde a 'Santa

L

u

c

i a

di Ve­

r

o

na

nel

1 849 ; irl n

i

po

t

,

e non

vien

meno a l la

g

lorios

a

tra­

diz

i

on

e della

famiglia, parte­

c

i

pa

n

do ai fatti

1

d

'

a

.

rm

i in

(1 nalità d

i Ufficiale di

Fan­

teria colla Brigata Pallanza,

rip

o

rtan

d

o dalla gnerra rle­

sioni

d

o

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ute

a

c

a

u

se

del ser ­

vizio

e

t

a

l

i

da condurlo all a

tomba tre

anni

dopo,

appena

v

e

n

t

i

c

i

n

qu

e

n

ne

.

Chiamato alle

a

rm

i

il 27

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e

b

­

braio 1917, frequentò il cor

s

o

as

p

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r

a

n

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Ufficiali

d

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ompl

e

­

mento

�1

Parma ed

il

3

otto­

bre 1917

è

a

lil

a frontP con tal

e

graido

.

Il

22

no

v

e

m

hre viene

nominato sottotenente al

2:>0°

Fanteria mobilitato ed un anno dopo

è tenente.

Il

30

gen

n

a

i

o

1919 r

i

e

ntra d alla zona

di

guerra

p

r

es

so

il

de­

p

o

si

to

del

92° Fanteria,

in

'l'orino, a

mm

alato

e

r

i

c

ono

sc

i uto

ina­

bile

permanentemente. Ciò malgraido

s

tu

d

i

a

e

co

n

s

e

g

n

e

la rJan rea

i n

legge

in

Torino stessa, sperando ancora sempre nella vita ;

ma

quella terribile fal

c

i

atri

c

e

che

l

'

a

v

ev

a i nvano inseguito n

e

lla

trincea , sotto

al reticolato

n

e

m

i

c

o, fra i fanti, prr cammina­

m·enti fa

n

g

o

s

i

,

neHe notti

brumose e gelicle

e

i

ns

onni, eccola

,

ri­

pigliare l a r

i

v

incit

a

colla

sna

più

terribile imddia

e

lo rapisce

all'affetto

cli

1

n

a

mm

a

,

di

sorella

in

ToriJio stessa i l

12

maggio

1922,

qua

n

d

o tutto rifiorisce !

.

.

.

Perchè Egli

le

appa rteneva

già

sin

da

q

ue

ll

e

notti . . . in

Riva deil

Piave :

«

S'udiva, allor, dalle violate sponde

sommesso e triste

j\

mormorfo dell'onde

con un s!nghiozi10 in quell'autunno nero

... ».

- 25