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Vercli,

RENZO

·

Bon·A1mr,

eosì (lice d eJ l a

M O B I L I T A Z I O N E

1 111

b:11Hlo f11 a tfisso :1

le porte

(]el (·on11111t.• un giorno :

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('I JlltiHÌ.

Fanti .

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i

cigli

dr

l'Alpi e le nevi

o

. .\lpini n.

Lessero le11tame11te,

. . nm11itarnlo per essere più certi.

gicff:ini

c1111t:1ro110

le

cla ssi

d1inmntp :

\'Pteh

i.

si

lp11ziosamente.

l'l'ollarono i l

capo incerti :

Le

don11e,

tnrbatl'

da

I

tiworP del male,

ritor11ar01111

n

stanchi

pnssi

IPnti

:ii focol:iri

SJH'll!" i .

l .:1

sera

dov'ern

1111:1

casa. una

s

t

a

l l

a

, fu piena

d ' 11 n·a11:-:in uguale

" c l ' nnn

ste�sa pena.

.\d

u110

ad

11110

discesero - quanti

! -

da

i

rnm1ti.

da

IP

n1lli,

da

le

pievi,

sile11ziosi

perchè non

Pl':l

l'ora di cantare.

HE:l'ZO

Bocc.11mr.

La fanteria

si

d

i

st

i

n

gue

rn

in

faJLt<'ria, di

linea, granatieri,

bersaglieri e

a

l

pi

n

i

,

ma

.

la guerra

fece

nascere 11a necessità di

ulteriori molteplici specializzazioni . Infinite furono quelle del­

l ' arma del

Genio :

mn

il

so

ld

a

t

o

itn'1iano colla

sua duttilità

finì

per l"p

e

c

ia

li

z

za

rsi in tuttt>. l > a l lancio

d

e

i

gas

a qu

e

l

l

o

dell e bombe,

dal lo sciatore

in

camiciotto bia

n

co, azzurro

fa

nta

s

m

a

delle

anrore

sui ghiaccia i, al talpone del camminamento d ' approccio, a1 mi­

n atore del Col

cl i J,:ma ; imparò a servirsi

delle

armi

degli eserciti

allea

ti

e

di

quelle del nemico nella

.

stessa guisa con cui imparò

a

c nc inarsi

un

buon

caffè

n

e

l

la

_qa rn,

coillo s

c

a

l

d

a

rancio.

E

fare

un

bno11 ca ffè,

co

n

arti:'.

n

o

n

è cosa

sr�rnplice

!

.E

l'OSÌ,

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itt

ores('

o

loro l i

n

g

ua

g

gfo

.

i fa nt i

addetti

a l l a

spe­

c ia l itù mitraglieri si a uto<lefi11irono :

i

'

tn itrn.rJlieri

clcllu

Regina !

.

. .

e que]lli che,

coi ca

rn

l

l

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g

g

e

l

'

i

e

<·og-Ji artiglieri ,

fn

r

o

n

o

addetti alle

b

om

b

a

r

d

e : i

1Jom /Janl

ieri

del Re !

.

.

.

q

uasicchè volessero s

i

mbo

­

leggiare con queste

definizion i

l a m

o

l

t

ep

l

icità della geniale dedi­

zione,

totalitaria ed incondizionata, di nostra gente, alle Au g uste

regali persone

r

affi

g

ur

a

n

t

i n1l

sno

pen siero, l'austero

vo

l to d

e

l

l

a

32 -

J